martedì 25 dicembre 2012

Due pipe al prezzo di una placca

La scorsa settimana mi sono deciso a lavorare la bellissima placca fiammata che acquistai a Cagli direttamente dal signor Manno, era una placca stupenda, chiara e leggera con una bella crosta omogenea sulla parte superiore!
Ho deciso di seguire l'ispirazione del momento, disegnando sulla placca seguendo la fiamma  è uscita una bella Chimney con il cannello lungo e il fornello alla Dublin.



Ho realizzato le forature con il trapano dopo di che ho dato la forma alla pipa interamente con il disco, senza usare il tornio e devo dire che mi sono divertito un sacco!
Realizzare una pipa freehand è sempre bello, bisogna fare molta più attenzione nella varie fasi ma da grandi soddisfazioni, ci si sente liberi di togliere, di modellare vedendo uscire a mano a mano la forma definitiva... fantastico!



Il bocchino è in metacrilato, ho voluto farlo corto per valorizzare il legno, inoltre avendo il cannello così lungo non mi pareva adatto inserire un bocchino più grande, a mio avviso avrebbe compromesso la bellezza della pipa.



Questa pipa è davvero leggera rispetto alle sue dimensioni, non ho voluto colorarla perchè la fiamma che la avvolge era troppo bella e non me la sentivo di toccarla, era già splendida così non aveva bisogno di ritocchi. 


Molte volte è proprio la stessa pipa con la sua fiamma, la sua forma a indirizzarti sulla strada da seguire, qualche volta sembra proprio si faccia da se, ti consiglia indirettamente come vuole essere rifinita e tu alla fine ti ritrovi in mano un piccolo e modesto capolavoro senza neanche quasi sapere il come e il perché è una sensazione abbastanza strana.


Dimensioni:
lunghezza: 13 cm
altezza fornello: 7 cm
diametro interno fornello: 24 mm
diametro esterno fornello: 42 mm
peso: 34 g




Dalla stessa placca ho avanzato un pezzetto, quello che si vede nella prima immagine all'inizio del post, e mi sono detto: perchè sprecarlo! facciamoci un'altra pipa!




Detto fatto è nata una pipa piuttosto piccola, leggerissima (16 grammi) con dei simpatici occhietti di pernice ai lati della testa. Il cannello risultava troppo corto lasciato com'era così ho inserito due inserti uno in Ulivo e uno in Ebano che le danno un tocco di eleganza.


Dimensioni:
lunghezza: 12 cm
altezza fornello: 4cm
diametro interno fornello: 20mm
diametro esterno fornello: 26 mm
peso: 16 g



l bocchino è in ebante, l'ho ricavato da un bruttissimo preformato che ho modificato e ingentilito. L'ho iniziata quasi subito e devo dire che grazie alla conformazione della fibra e il suo orientamento la radica scalda pochissimo e si asciuga molto velocemente è davvero piacevole sia come fumata, sia come forma e finitura sono soddisfatto anche di questa!

domenica 18 novembre 2012

Altre sperimentazioni con la morta

Durante il mese scorso ho realizzato altre due pipe in morta, la prima è un modello pot con un inserto in pero e bocchino a sella, la seconda una brucianaso piuttosto chubby con inserto in radica. Posso dire che anche con queste due nuove pipe ho voluto sperimentare, ho giocato un po studiando il  contrasto che si crea tra un tipo di inserto chiaro in radica o pero e il colore scuro della morta. 
Sulla pot ho voluto mantenere le dimensioni di una pipa di media grandezza, per il cannello ho usato un inserto in pero che essendo molto chiaro crea un contrasto netto con la testa della pipa inoltre con il tempo e le fumate l'inserto imbrunisce gradualmente diventando poco a poco più scuro di quello che si vede in foto. Il bocchino l'ho tagliato da una barra di metacrilato, ho voluto mantenere lo scalino della sella sottile e lievemente smussato altrimenti, a mio avviso, avrebbe appesantito visivamente il cannello, in questo modo invece c'è un giusto degradare dalla testa al bocchino e il tutto risulta più armonioso.


lunghezza: 12 cm
altezza fornello: 3 cm
diametro interno fornello: 2 cm
diametro esterno fornello: 3,5 cm



Il pezzo con cui ho realizzato la brucianaso era molto leggero così mi sono permesso di tenere parecchio legno, ne è uscita una pipa molta "cicciotta" e simpatica che mi ricorda molto l'artista Fernando Botero. Anche qui ho aggiunto un inserto ma in radica e piuttosto corto, il bocchino, anche questo ricavato da una barra di metacrilato, ha un diametro inferiore a quello del cannello e rientra di circa 1mm nell'inserto. Anche questo accorgimento l'ho attuato per non appesantire il cannello -inserto con il bocchino e dare un po di respiro al tutto. 

lunghezza: 10,5 cm
altezza fornello: 3 cm
diametro interno fornello: 2 cm
diametro esterno fornello: 3,5 cm




Sono soddisfatto anche di queste due pipe, la morta è un materiale davvero affascinante anche se per certi un po ostico ma come con tutte le cose basta imparare a conoscerlo e quindi a prenderci mano, la morta in fumata è eccezionale, instancabile e asciutta!

sabato 13 ottobre 2012

Vulcano brucianaso

Circa quattro mesi fa mi prese una fissa per le pipe dalle forme un po danesi i cui profili sono circondati da fiammature spettacolari e occhi di pernice fitti e regolari così nonostante la mia poca esperienza decisi di cimentarmi anch'io nell'impresa. 
Giusto per complicarmi un po la vita e accendere una bella sfida con me stesso decisi di realizzare una forma non proprio semplice, optai per una piccola brucianaso circondata alla base da un profilo che interrompe la fiamma e apre la strada agli occhi di pernice. In realtà la forma non la decisi a caso anzi mi venne dettata direttamente dalla placca, la fiamma prendeva esattamente la forma di un vulcano così seguii la vena senza troppe indecisioni.



La cosa più difficile da fare era realizzare il profilo esattamente simmetrico e il più preciso possibile dalla testa al bocchino, se non fosse stato così la pipa non avrebbe raggiunto l'obbiettivo prefissato.



Con una forma del genere non potevo andare a naso quindi disegnai lungo tutte le facce della pipa delle linee guida da seguire, a mano a mano che eliminavo materiale la pipa prendeva la forma desiderata, andavo molto lentamente togliendo poco alla volta con lime e carte dalla grana piuttosto fina. 
Lavorai come sempre con il bocchino innestato per creare il giusto profilo e dare la giusta continuità alla forma della pipa.



Una volta conclusa la forma cercai a lungo la colorazione adatta ad esaltare il disegno della radica, optai per un color carne che mise in evidenza fiamma e occhi al punto giusto senza creare troppo contrasto e senza dare l'dea di uniformità.



Posso considerarmi più che soddisfatto di essere riuscito nell'impresa, la fiamma corre lungo tutte le pareti e sulla base si aprono gli splendidi occhi di pernice, la pipa è leggera e comoda. Come prima esperienza riguardo a forme del genere mi sembra sia andata piuttosto bene, disegnando il profilo a matita non ho avuto troppi problemi, mi è bastato seguirlo con la massima precisione.


domenica 30 settembre 2012

Sperimentando con la morta...

Da tempo ero affascinato e incuriosito dalle pipe in morta (quercia fossile) che negli ultimi anni si stanno diffondendo parecchio e stanno riscontrando molti estimatori in tutto il mondo.
La pipa in morta è famosa sopratutto per le sue caratteristiche tecniche che la rendono una perfetta "macchina da fumo", la sua struttura interna infatti è molto porosa e rende questo materiale leggero, elastico, resistente e praticamente instancabile,  in fumata infatti risulta molto neutra, è ottima con le English Mixture e i tabacchi naturali. 

E' da qualche decennio che la quercia fossile è ufficialmente entrata a far parte dei materiali per la costruzione di pipe, i primi ad usarla furono gli artigiani Josef Prammer e Trever Talbert che scoperta la straordinaria fumabilità non esitarono ad utilizzarla e a proporla. La difficoltà nell'estrarla dal terreno e la sua scarsa reperibilità la rendono una materiale costoso e quindi di un certo pregio, qualcuno sostiene anche che sarà il futuro dopo la radica poiché quest'ultima ,nell'ultimo secolo, è stata ampiamente sfruttata e sprecata mentre di quercia fossile  in giro per il mondo ce n'è veramente moltissima. In particolare nelle torbiere Irlandesi questo materiale è molto diffuso e nel paese è da sempre usata per la realizzazione di manufatti artigianali tra cui la tipica pipa Irlandese.



Nel mese di Agosto ho fatto una ricerca sul web nel tentativo di recuperare dei pezzi di morta (quercia fossile) per provare a cimentarmi nel realizzare qualche pipa così giusto per sperimentare un po. Dopo vari tentativi sono riuscito a trovare un venditore dall'Irlanda e a comprare due bei pezzi ad un prezzo anche conveniente. 
Il tipo di morta recuperato è però di qualità inferiore a quella solitamente usata, è infatti più chiara rispetto a quella usata dagli artigiani più conosciuti ma di ottima solidità e compattezza.
Come potrete immaginare mi sono messo all'opera al più presto, avevo intenzione innanzitutto di sperimentare quindi ho cercato di realizzare una forma che mi permettesse di capire quante più caratteristiche possibili. Ho lavorato su diametri sottili per capire la resistenza, ho lavorato sugli spigoli per capirne la compattezza, la capacità di realizzare dettagli e sul tipo di taglio iniziale atto a valorizzare il più possibile il tipo di grana e struttura che la caratterizza.  

La forma scelta è dunque la seguente, si tratta di una Dublin più bassa del solito che finisce a punta, con un cannello lungo e sottile e tanto di inserto in radica.

La morta durante la lavorazione sprigiona un odore appena percettibile molto particolare, un piacevole odore di antico, ha una struttura compatta ed elastica ed è  di una leggerezza sorprendente. Gli utensili nel lavorarla si scaldano velocemente a causa della sua fibra molto compatta, è bene quindi fermarsi e lasciarli raffreddare anche se ciò ti fa impiegare più tempo del solito nel finire la pipa. Per quanto riguarda la resistenza e la possibilità di realizzare dettagli per me ha passato il test, essendo molto compatta permette di lavorare bene sugli spigoli. 





Vedendo la maggior parte delle pipe in morta sabbiate perchè effettivamente più belle delle lisce mi ero un po avvilito poiché non avendo modo di sabbiare non potevo raggiungere un certo risultato, tuttavia la scelta del taglio per valorizzare la venatura mi ha "salvato". La venatura corre infatti in diagonale verso il basso e una volta rifinita a dovere risulta davvero molto bella, si intravedono le fasce di materiale più scure e i piccolissimi pori, una struttura molto simmetrica e naturalmente organizzata. 




Ho inserito un inserto in radica per dare più slancio alla pipa e dare un  effetto visivo piacevole dato dal contrasto dei due diversi materiali che tuttavia insieme stanno molto bene. Il bocchino realizzato in metacrilato è relativamente corto ma fa benissimo il suo dovere, è molto comodo e grazie alla leggerezza della pipa risulta quasi morbido.



Ora la cosa più importante, la pipa in questione è stata ben fumata con ogni tipo di tabacco dalle EM, ai naturali agli aromatici e ha fumato sempre meravigliosamente, di acquerugiola nemmeno l'ombra, niente di niente, è asciuttissima e molto neutra. Devo ammettere che con le English Mixture regala fumate davvero appaganti e gustose, anche con i naturali va alla grande. Insomma posso dire di essere più che soddisfatto e felice di avere sperimentato questo materiale e di averlo sopratutto provato, mi aspettavo grandi cose e le ho pienamente riscontrate, a breve altre foto di altre pipe realizzate con questo materiale. 

martedì 11 settembre 2012

La mia prima Churchwarden

Nello scorso week end ho iniziato a realizzare la mia prima pipa churchwarden. Questo tipo di pipa la trovo di una eleganza straordinaria, mi ha sempre affascinato per la sua idea di leggerezza e spensieratezza, si dice che regali delle fumate fresche e appaganti ma gestirla in fumata non deve essere semplice. 

La pipa l'ho conclusa ieri e l'ho realizzata per uno dei miei più cari amici Francesco detto il Bira. Tra i disegni che gli avevo proposto è stato subito colpito da una forma a corno o dente che sporge in avanti,  fu amore a prima vista così senza indugi mi misi all'opera nei giorni successivi.



Il pezzo da cui sono partito presentava su di un lato dei bellissimi occhi di pernice ed era molto leggero, era il pezzo perfetto per la forma e il modello che avevo in mente.
Ho realizzato al tornio il foro del fornello e la forma del bordo, la testa avrebbe avuto, nella parte superiore, un inizio alla Dublin e poi avrebbe preso la forma ideata cioè a corno sporgente in avanti. 



Ho lavorato il tutto con disco abrasivo e carta vetrata riuscendo ad ottenere ciò che volevo con grande soddisfazione. 
Il bocchino è un preformato in ebanite che ho cercato di migliorare il più possibile adattandolo poi alla forma stabilita, inizialmente avevo intenzione di realizzarlo da una barra ma una foratura così lunga non sarei riuscito a farla con l'attrezzatura che avevo così ho usato il bocchino in ebanite. 



Ho adottato anche una colorazione che non avevo mai usato, ho dato una prima mano di colore nero che poi ho rimosso ma solo leggermente, per fare risaltare al meglio il disegno della radica poi ho dato un paio di mani di color noce scuro. 




Il risultato è stato davvero piacevole, gli occhi di pernice risaltano molto bene e il marrone le sta a pennello.
Per finire la pipa è leggerissima e molto comoda da tenere in mano o tra i denti, non ci si accorge quasi nemmeno di averla credo proprio che in futuro ne realizzerò una anche per il sottoscritto. 

venerdì 31 agosto 2012

Lovat Chimney

Ho sospeso il lavoro sulla pipa del precedente post perché l'inserto non mi convinceva quindi in seguito apporterò delle modifiche e posterò la pipa finita.

Ho realizzato la mia prima Lovat e prima Chimney, la trovo una forma molto pulita, elegante e giovane, era da un po che mi attirava l'idea di realizzarne una e infine eccola qua. 




La pipa l'ho ricavata da un pezzo di radica toscana abbastanza chiara, ho prima realizzato il fornello alto 5 cm e largo 3 (il diametro interno è di 2 cm)  poi il cannello lungo 5,5 e di sezione 1,2 mm. 





Il bocchino l'ho ricavato da una barra di metacrilato, è lungo circa 3 cm e devo dire che lo trovo davvero comodo. 




La pipa è leggera, pesa 28 grammi, la radica presenta qualche puntino infatti mi trovo indeciso sul colorarla o meno, per ora la lascio così com'è poi si vedrà!


25/09/2012
Beh alla fine mi sono deciso, non mi andava di rusticare la pipa in questione per qualche puntino così gli ho dato una colorazione molto scura creando un forte contrasto sul nocciola e nero, ora i punti nemmeno si vedono e infondo la pipa è uscita molto carina.




martedì 14 agosto 2012

Nuovo disegno nuova pipa


Qualche giorno fa ho disegnato una pipa dalla forma un po danese, la testa ricorda una delle classiche forme della Stanwell ma ho inserito un inserto in ulivo piuttosto lungo a cui andrà applicato un bocchino anche questo molto lungo. 
Il mio intento è di fare una sorta di churchwarden con innesto a flock, la radica presentava qualche difetto, qualche puntino e una piccola fessura che ho dovuto stuccare, era un peccato tentare altre vie di finissaggio poichè la fiamma segue esattamente la forma della testa. 








Adotterò una colorazione scura per mascherare un po i difettini e per creare un bel contrasto con il colore chiaro dell'inserto. 

A breve le foto della pipa conclusa!

sabato 4 agosto 2012

La mia prima pipa in ulivo (seconda parte)

Ecco le foto della pipa conclusa, come ho scritto precedentemente doveva essere una boccetta bella pienotta e dritta ma durante la lavorazione ho un po' stravolto le mie intenzioni, ho adottato delle variazioni che alla fine secondo me l'hanno resa più originale e  diversa dal solito.





L'ulivo è un legno più pesante della radica e in questa pipa tale pesantezza tende a sentirsi parecchio sopratutto per la grandezza della testa. Tempo fa realizzando una pipa, che devo ancora postare, mi capitò di notare che un bocchino molto sottile può smorzare di molto la sensazione di pesantezza di una pipa, considerando però forme non esageratamente grandi. Ho dunque tentato di utilizzare questo accorgimento sulla pipa in ulivo con buoni risultati, la pipa è pesante e questo è un dato di fatto ma la sottigliezza del bocchino rende la presa tra i denti meno stancante, si percepisce la pesantezza in modo meno accentuato, forse curvando leggermente il bocchino la cosa riuscirebbe ancora meglio. 






La venatura verticale inizialmente non mi entusiasmava ma a pipa finita non mi dispiace affatto anzi credo che ci stia molto bene con la forma definitiva.
Il legno d'ulivo è molto piacevole da lavorare, emana un buon odore, la sua grana sembra leggermente oleosa e permette una finitura rapida senza quasi bisogno di lucidatura con la carnauba.






In conclusione la realizzazione della mia prima pipa in ulivo mi ha davvero entusiasmato, lavorare con un materiale diverso dalla radica ti obbliga a prendere in considerazione aspetti nuovi e diversi, ti porta per certi aspetti a pensare diversamente e a tenere in considerazione nuove variabili che possono essere viste come degli spunti per creare qualcosa di originale e diverso dal solito.

domenica 29 luglio 2012

La mia prima pipa in ulivo

La scorsa settimana ho iniziato a realizzare la costruzione della mia prima pipa in ulivo, il pezzo che sto lavorando l'ho acquistato a cagli dal signor Manno. 
Pensavo di realizzare una billiard chubby ma poi l'ispirazione ha preso il sopravvento ed è nata una boccetta molto simpatica e dalla forma piuttosto particolare, ho rastremato il cannello e inserito un inserto in radica, il bocchino, fatto interamente da me, l'ho studiato per bene cercando di non appesantire la parte cannello bocchino restando in armonia con la testa. 




Lavorando questo legno si è sprigionato un intenso profumo acerbo di oliva molto particolare e piacevole che mi ha sorpreso e mi ha fatto pensare al sapore che deve avere in fumata.
Penso stia uscendo un bel lavoro a breve posterò le foto della pipa finita!

giovedì 19 luglio 2012

Restyling pipe

Vi ricordate la prima pipa che postai? Era il 2 Settembre 2011 era la mia prima pipa realizzata in radica... e che radica!


Qualche giorno fa ho deciso di darle una veste nuova o meglio dargli un bel bocchino nuovo perché quello che c'era prima era tutt'altro che armonioso e proporzionato rispetto alla testa  sulla quale era stato montato.


Il restyling è consistito nella modifica del cannello che ho leggermente accorciato e reso a sezione cilindrica e nel cambio del bocchino. Ho lavorato il nuovo bocchino partendo da una barra di metacrilato nero (proprio una di quelle regalatemi dal carissimo Angelo Fassi), l'ho forata adattata al cannello e gli ho dato la forma del bocchino cercando di renderlo il più comodo possibile.






Ora la mia prima pipa ha una veste nuova e proporzionata alla sua forma e dimensione, ovviamente la testa l'ho voluta modificare il minimo indispensabile altrimenti avrei stravolto troppo il tutto. Se ora fumava bene ora fuma ancora meglio, è più bilanciata e piacevole da vedere e tenere in mano o tra i denti!

domenica 1 luglio 2012

Dublin free hand (seconda parte)

Ecco la seconda e definitiva parte sulla realizzazione della Dublin free hand: 
La pipa è stata ricavata da una placchetta di radica molto chiara, fiammata e leggera. Il foro del fornello e il cannello, con relativo inserto, sono stati realizzati al tornio mentre la testa è stata lavorata direttamente a mano libera su disco abrasivo. Avendo un fornello molto capiente ho voluto sfruttare bene la radica lasciando delle pareti abbastanza spesse, sia perché  in fumata la pipa non scaldi troppo sia per una questione di proporzioni e armonia con le dimensioni del fornello. 



L'inserto è stato realizzato in legno di ebano portatomi qualche tempo fa direttamente dalla Tanzania, è stato tornito nelle giuste misure e incollato al cannello. Tra inserto e cannello però ho inserito un anellino in metacrilato per dare maggiore resistenza al tutto ma soprattutto per evitare che nella fase di colorazione della testa l'inserto vada a colorarsi perdendo il  bellissimo colore naturale che lo caratterizza. 

Il bocchino l'ho realizzato interamente da me, l'ho ricavato da una barra di metacrilato nero regalatami a Cagli, durante la Festa della Pipa, dal gentilissimo pipemaker Angelo Fassi che ringrazio di cuore per i suoi consigli e per la sua disponibilità. Una volta forata la barra (fase difficile e da non sattovalutare) ho tornito il perno e la parte decorata dopo di ché ho lavorato con le lime la parte finale e il dente del bocchino tenendo delle misure ben precise per garantire la giusta comodità. 


Per la colorazione della testa ho usato 3 colori mescolandoli tra loro in percentuali diverse, ne è uscito un rosso molto acceso e contrastato che esalta bene la fiamma della testa accostandosi molto bene al colore dell'inserto. 



La meccanica della pipa è realizzata in modo perfetto, le forature sono centrate e della giusta misura, non ci sono "vuoti" che formano camere di condensazione tra il perno del bocchino e il foro del cannello.



In definitiva, secondo il mio modesto parere, è nata una pipa originale nella forma e nella colorazione, ben proporzionata e costruita, leggera e bilanciata, c'è solo da sperare che fumi in modo eccellente!



Alla prossima... sto preparando una billiard chubby in olivo molto interessante, novità a breve!

sabato 16 giugno 2012

Dublin free hand

Nuova pipa, questa volta una Dublin dalle generose dimensioni per il carissimo Marco da Roma. Sul disegno della pipa si può notare l'innesto a flock e un inserto che sarà in ebano, la sezione della testa sarà leggermente ovalizzata per esaltarne la bellissima fiammatura, inoltre verrà lavorata completamente a mano libera su disco abrasivo. Prossimamente le foto della realizzazione...

domenica 29 aprile 2012

Pipa ovetto

Sebbene Pasqua sia già passata negli ultimi giorni ho realizzato una bella pipa a forma di ovetto modificando una pipa realizzata circa un anno e mezzo fa. Era una Billiard curva di notevole imponenza a cui ho semplicemente tolto il materiale "in più", ora è molto più leggera e originale. La radica  che avevo utilizzato era stagionata molti anni, ha un colore rossiccio molto bello così l'ho lasciata al naturale. 


mercoledì 25 aprile 2012

Una pipa fortunata

Poco tempo fa costruendo una nuova pipa mi è capitata una cosa che non mi era mai successa ma prima o dopo sarebbe dovuta capitare anche a me! 
Deciso a costruire una nuova pipa presi una bell'abbozzo di radica fiammato in cui si vedevano bene la fiamma e gli anelli di accrescimento, dall'esterno non dava alcun segno di difetti evidenti, solo qualche misero puntino nero. 




Scelta la forma monto il pezzo sul tornio e comincio a lavorarlo ma dopo un paio di minuti sento che qualcosa non andava, lo scalpello non torniva bene, fermo la macchina, guardo li pezzo e guarda un po'... c'era una fessura larga un millimetro che attraversava tutta la testa della pipa. 




A questo punto che fare? non sapevo quanto la fessura andasse in profondità o se si sarebbe ristretta togliendo materiale, pensai che forse avrei dovuto fermarmi e tenere il pezzo per realizzare inserti o altre cose ma alla fine mi decisi a proseguire e a tentare la sorte. 
Realizzai quindi il foro del fornello e detti forma alla testa, se tutto andava per il meglio ne sarebbe uscita una bella Tomato schiacciata e nonostante una stuccatura sulla testa, per nostra grande fortuna (mia e della pipa) così fu. 




La fortuna di questa pipa sta proprio nel fatto che, avendo iniziato a tornire la testa dalla parte giusta, la fessura è comparsa subito sulla parte superiore e realizzando il fornello ho potuto eliminarla riuscendo a schivare il problema . Se avessi lavorato il pezzo al contrario, a metà della lavorazione del fornello, avrei incontrato la fessura che sarebbe arrivata fino al fondo della pipa e tutto il pezzo sarebbe stato da buttare.


Ecco quindi la pipa fortunata a cui ho aggiunto una colorazione particolare e un bell'inserto in ebano per regalarle un qualcosa in più e darle un tocco di eleganza 











venerdì 6 aprile 2012

Pipa Prince of Wales "Virilizzata" 2

Ecco qua la pipa finita, la colorazione è molto piacevole ed esalta bene gli occhi di pernice e la fiamma che corre verticalmente attorno al fornello. Presenta qualche piccolo difettino ma il disegno della venatura compensa la cosa.
Un accorgimento che ho adottato è stato realizzare il foro, che collega fornello e cannello, a "unghia" ovvero non esattamente alla base del fornello ma leggermente più basso, questo metodo viene usato anche dagli artigiani più noti poiché tende a diminuire l'eventuale formazione di acquerugiola.
La pipa è leggera e ben bilanciata, sono soddisfatto voi che dite?