domenica 27 novembre 2011

ultime 2 fasi...

Fase 9
La nona fase è quella della lucidatura. Questa operazione va fatta al fine di far risaltare le venature della radica. Secondo la mia esperienza ci sono vari modi di eseguirla, uno di questi è strofinare con cura il pezzo di cera su di un panno di cotone con cui poi si andrà a strofinare la pipa, questo metodo è da effettuare però più volte per avere una buona lucidatura. Un metodo più efficace sarebbe quello di montare un disco di cotone su di un trapano dove, una volta acceso, si andrà prima a passare per bene il pezzo di cera e poi a passare la pipa per lucidarla. Con la velocità di rotazione del trapano, quando si strofina la cera sul disco questa si scalda e di conseguenza si scioglie andandosi a depositare sulla superficie della pipa, è quindi il metodo più veloce ed efficace. Sconsiglio vivamente di strofinare il pezzo di cera direttamente sulla pipa, al fine di evitare graffiature e danneggiamenti vari.

Fase 10
La decima fase è una scusa per consigliare di rodare la pipa con un buon tabacco naturale, il Trinciato Italia secondo me è perfetto. Caricate il fornello a 1/3 accendete e fumate, ripetete il metodo per circa 10 fumate poi passate ai 2/3, sempre con 10 fumate, infine caricate il fornello fino all'orlo e fumate ancora, la pipa sarà pronta per regalarvi lunghi momenti di gustosa spensieratezza. Consiglio di aspettare un giorno tra una fumata e l'altra in modo che la pipa faccia in tempo ad asciugarsi. Fumare una pipa fatta con le proprie mani è una soddisfazione enorme, provare per credere!


domenica 20 novembre 2011

Fase 7
La settima fase prevede la sgrossatura finale e la lisciatura che va effettuata passando la pipa con carta abrasiva da una grana grossa a una sempre più fine. E' una fase importante del lavoro che permette di dare la forma definitiva alla pipa quindi si deve procedere con molta calma. Nei punti di giunzione tra fornello e cannello il sottoscritto, per creare la giusta continuità, usa sgrossare gli angoli con un pezzo di carta abrasiva arrotolato in modo da
facilitare l'operazione.


Fase 8
L'ottava fase è quella della colorazione. Uso esclusivamente mordenti all'alcool, in questo caso la tinta noce (precisamente i Tingilegno Tivalcolor della Veleca che si trovano in ogni negozio di hobbystica oppure colori in polvere da diluire il soluzioni di acqua e alcool), non uso vernici o smalti che toglierebbero porosità alla pipa alterandone le caratteristiche. Per colorare la pipa il sottoscritto, di solito, usa un pennello o una spugnetta, dipende da come ci si trova meglio. La colorazione va eseguita in più fasi: si stende la prima mano di colore in modo uniforme su tutta la superficie, dopo di che si passerà la pipa con carta abrasiva finissima riportando la pipa al suo colore iniziale, successivamente si ricolorerà la pipa in modo uniforme (la parte più morbida della radica avrà assorbito maggiormente il colore mentre la parte più dura ne avrà assorbito meno, togliendo la prima mano di colore, e ricolorando poi la pipa, si andranno quindi a mettere in risalto le venature). Si procederà poi con altre mani di colore, a seconda se si vuole una colorazione più scura o no, e a successive passate di carta abrasiva e ricoloritura a seconda del contrasto e risalto delle venature che si vuole ottenere.
A colore ancora fresco, tra una colorazione e l'altra, si può passare la pipa sopra una fiamma, in questo modo l'alcool, che compone la soluzione di colore, verrà bruciato e il colore verrà assorbito in modo migliore dalla radica (in questo modo i tempi di asciugatura sono praticamente inesistenti).
Se per sbadataggine si andrà a dipingere anche l'interno del fornello non c'è nessun problema, lo si può lasciare così (anche se un po anti estetico) o lo si può ripassare con una carta abrasiva al fine di correggere le sbavature.

domenica 13 novembre 2011

Fase 5,6

Fase 5
Nella quinta fase, sempre con molta attenzione, si andranno a smussare con una lima gli spigoli del fornello a base ottagonale (seguendo il disegno della parte superiore del fornello eseguito nella prima fase) rendendolo il più cilindrico possibile. Per quanto riguarda il cannello, andremo anche qui a renderlo cilindrico togliendo gli spigoli e cercando di uniformarlo con la parte finale e la sezione del bocchino. Sia per il fornello che per il cannello si porga molta attenzione a non rendere i vari spessori troppo sottili.


Fase 6
La sesta fase prevede il ridisegno della base del fornello dalla quale andrà poi tolta la parte superflua con seghetto e raspa. E' una fase molto delicata, si deve fare molta attenzione a non togliere troppo materiale o si renderà il fondo del fornello troppo sottile. Nel caso di questa pipa sarebbe ottimale ottenere lo stesso spessore delle pareti del fornello.

domenica 30 ottobre 2011

Posto, come promesso la scorsa settimana, la terza e quarta fase:



Fase3

La terza fase prevede la rimozione degli spigoli esterni nella parte di giunzione tra cannello e fornello. Il fornello e  parte del cannello risulteranno quindi a forma di parallelepipedo. Prima di tagliare vi consiglio di disegnare le zone da togliere in modo da avere una visione sicura di cosa si andrà ad eliminare.




Fase 4
La quarta fase prevede la sgrossatura del fornello. Dopo avere disegnato le parti da togliere, con molta attenzione si andranno a tagliare con il seghetto gli spigoli del nostro fornello-parallelepipedo in modo da ottenere un fornello a base ottagonale

lunedì 24 ottobre 2011


Pipa dritta da abbozzo preforato

Dopo tanto tempo posto la seconda pipa, anche questa l'ho realizzata un po di tempo fa. L'ho ricavata da un abbozzo di radica preforato per una pipa dritta, il lavoro era dunque più semplice rispetto alla prima pipa, dovevo solo togliere il superfluo poichè le forature e l'innesto del bocchino erano già fatti.
Era la prima volta che mi cimentavo con un abbozzo preforato quindi sono andato con estrema calma, fermandomi ogni tanto e riprendendo il lavoro anche dopo qualche giorno. Ho pensato bene di documentare ogni fase di lavoro in modo che magari un giorno possa essere utile a qualcuno che voglia cimentarsi nell'impresa. Spero quindi che questo post possa essere un semplice modello da seguire o da consultare (nei limiti di quanto possa essere utile); ho dunque diviso il lavoro in 10 fasi principali che spiegano passo passo il processo che secondo me andrebbe seguito. Premetto che per fare questo lavoretto ci vuole molta calma, quindi per non incappare in spiacevoli inconvenienti non fatelo in fretta o con poca voglia, il materiale è nobile, ha un costo e buttarlo è sempre un dispiacere e uno spreco.
Cominciamo, per eseguire una pipa di questo tipo bastano pochi e semplici attrezzi: una morsa da banco (per tenere fermo l'abbozzo mentre si costruisce la pipa), un seghetto, delle raspe e lime di diversa misura e sezione, carte abrasive di grana diversa (da grossa a fine), un pennello pulito, del colore mordente all'alcool, cera carnauba e un panno di cotone.



Fase 1
La prima fase prevede il disegno della forma della pipa sull'abbozzo: della parte laterale e superiore del fornello e della parte superiore e laterale del cannello. Solitamente disegno a matita la forma effettiva e finale della pipa, con un altro colore disegno poi le parti da togliere lasciando però un lieve margine dal il disegno effettivo in modo che se dovessi sbagliare il taglio, non vado a  intaccare la forma definitiva. Sarebbe buona norma anche ricoprire il bocchino con uno strato di nastro carta, soprattutto nella zona dell'innesto cannello-bocchino, per proteggerlo da eventuali graffi

Fase2



La seconda fase prevede il taglio con il seghetto (o con una sega a nastro) del materiale più superfluo ovvero la parte superiore del cannello e la parte posteriore del fornello. A questo punto inizieremo a intravedere già qualcosa che assomigli ad una pipa.














La terza e quarta fase le posterò la prossima settimana, le successive prossimamente. Ciao e buone fumate!

venerdì 2 settembre 2011


Iniziamo con la primissima pipa in radica realizzata nel novembre dello scorso anno. Come primo approccio con questo materiale devo dire che non è stato niente male, ha una durezza perfetta, piacevole da lavorare una fibra fittissima e un profumo molto buono, è ovvio che sono andato con molta calma e attenzione per non compromettere l'intero lavoro.


 La pipa l'ho ricavata da una bellissima placca di radica fiammata, ho optato per una forma semicurva con fornello alla Dublin cercando di mettere in evidenza la fiamma verticale del fornello, per quanto riguarda il bocchino ho adottato un innesto a flock, mi risultava più semplice proprio perchè era la prima pipa in radica e un innesto continuo tra cannello e bocchino mi sembrava assai complicato.
 Il risultato è soddisfacente, trovo grande soddisfazione nel fumarla di tanto in tanto anche perchè è una delle più buone!